Come sosteneva Rosa Luxembourg: “Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene.”
Ho sempre amato viaggiare e in ogni esperienza ho raccolto –vuoi per caso o vuoi per naturale inclinazione- le esperienze “speciali” delle donne locali.
Del viaggio in Scozia voglio condividere la straordinaria vicenda di Helen Cumming e sua nuora, fondatrice la prima ed erede sostanziale la seconda della pregiatissima distilleria di Cardhu, sita nei pressi di Archiestown, tappa irrinunciabile per gli amanti del whisky.
La cara Helen, unendo passione e capacità di business, iniziò già nel 1811 a distillare in modo illegale, vendendo bottiglie di whisky ai passanti attraverso la finestra della sua fattoria. Le autorità locali le negarono l’autorizzazione ad esercitare la professione per anni non ritenendola adeguata in quanto donna. La signora dovette avvalersi del supporto del marito, John Cumming, che presentò domanda al suo posto ottenendo la licenza a mani basse. Grazie all’escamotage a cui fu costretta per necessità, riuscì a metter su la sua impresa, fondata sulla ricerca di un gusto di fiori e frutta (che distinguerà per sempre il suo prodotto da quelli più affumicati e speziati dei vicini concorrenti), della massima qualità degli ingredienti e attenzione alla procedura di lavorazione.
Trasmise con successo le sue conoscenze alla moglie del figlio, Elizabeth Cumming, sfatando lo spiacevole stereotipo della rivalità tra suocera e cognata.
Ad oggi, Cardhu produce buona parte del whisky utilizzato nelle miscele di Johnny Walker.
Helen ed Elizabeth hanno tutta la mia stima per essersi affermate in un settore “che più maschio non si può” in tempi duri per i sogni delle donne. I percorsi di emancipazione sono infiniti, ed è importante raccontarceli, in tutte le loro sfumature.
L’immagine che accompagna l’articolo è una delle poche foto a disposizione di Elizabeth Cumming.