La discussione sul BDSM è avvolta da una nube di confusione e pregiudizio, il tutto alimentato dai mezzi di comunicazione che spesso trattano l’argomento con pressappochismo o, peggio, una fastidiosa imbarazzata ironia.
Il mio intento è dissipare questo pasticcio grazie al supporto di Proudence.
AB Teacher, scrittrice, sexual advisor, appassionata studiosa di BDSM, sessualità alternativa e stimolazioni sensoriali, Proudence si impegna a dissuadere l’Italia dall’idea che il BDSM e le parafilie siano per forza stati mentali pericolosi o malattie. Porta avanti percorsi legati alla contestualizzazione delle parafilie e all’integrazione sana delle stesse nella vita di tutti i giorni.
È la fondatrice (con Mirketto) della prima e unica AB – Nursery in Italia e lavora con Adult Baby a Roma, Milano, Napoli e Verona.
Proudence, inoltre, è local producer di Xplore Roma Festival.
- Proudence, che cos’è il BDSM?
BDSM è un acronimo che racchiude una serie di pratiche corporee, emozionali e sessuali di cui si compone l’approccio verso l’altro delle persone che si definiscono Kinky.
Una persona kinky, in sostanza, è colei che, in ambito relazionale e sessuale, non riesce (del tutto o completamente) a raggiungere stati di piacere psicofisico senza l’ausilio di particolari oggetti o azioni/fantasie. Molta parte di queste necessità è compresa in quelle che la medicina tradizionale chiama parafilie, (avete mai sentito parlare del feticismo? O dei vestitini di latex? Per dire… di questa parte, una percentuale medio-bassa diventa, se non contestualizzato nel tempo e nello spazio, un disturbo parafiliaco, quindi da tendenza, potrebbe diventare disturbo in ambito medico). Questo succede, per lo più, perché la persona in questione non riesce a vivere il suo stato kinky nelle proprie relazioni, ed è costretta a ricercarlo altrove, o a sopprimerlo, contribuendo, così costretto, a frustrazione, insoddisfazione personale e ansie. In un ambiente aperto, normale e tollerante, queste persone vivono la propria sessualità con la stessa intensità e con le stesse soddisfazioni delle persone vanilla (con una vita fuori dalle pratiche, o dove queste non sono permesse/contemplate), e non sono soggetti a nessun tipo di alterazione psichica o fisiologica.
- Ci sono romanzi che, a tuo parere, hanno saputo raccontare in modo efficace questo mondo?
In Italia le opere narrative prodotte sull’argomento sono veramente esigue, molte di nicchia, tanto di nicchia che è pure difficile scovarle, e spesso di scarsissima qualità letteraria. In traduzione invece posso segnalare, tra le tante, la trilogia di Phèdre, “Il dardo e la rosa” dell’autrice inglese Jacqueline Carey, che è davvero un capolavoro di letteratura, oltre a regalare moltissime “nozioni” sull’argomento.
- Collegandomi alla domanda precedente, ci sono altre opere d’arte (quadri, canzoni, film, etc.) che hanno saputo rappresentarlo in modo altrettanto accurato?
My Mistress, Histoire d’O; Quils, la penna dello scandalo; the Secretaire sono alcuni dei prodotti cinematografici che toccano il tasto BDSM all’interno della loro trama. Grandissima parte dell’arte erotica giapponese è intrisa di BDSM, e cito una canzone, di Leonard Cohen,”Show me the place”, che credo incarni alla perfezione lo stato d’animo di uno slave nel tentativo di mettere in musica la guerra emozionale quando il suo pensiero è sopraffatto dalla adorazione nei confronti della propria padrona.
- Per contro, opere di qualsiasi genere che invece lo hanno danneggiato o eccessivamente banalizzato?
La serie delle 50 sfumature. Orrenda a livello nozionistico. Illeggibile a livello narrativo, pessima per i contenuti e le dinamiche che affibbia al nostro mondo, assolutamente contro ogni sforzo che la nostra comunità fa nel porre il consenso prima di ogni altra cosa.
- Il modo in cui la pornografia rappresenta questo mondo è a tuo avviso adeguato?
La pornografia, per ovvi motivi legati al marketing e agli intenti, offre un volto alquanto limitato del mondo BDSM. Parte delle sue discipline volte al sesso, ma non sempre e non per forza – un particolare, questo, che la gente spesso tende a dimenticare.
- È piuttosto diffusa l’associazione della figura del dominatore sessuale con quella del maschilista. Definiresti il mondo BDSM sessista?
Assolutamente no, spesso è anche, fin troppo, femminista; dipende da chi comanda, del resto. Semplicemente un rapporto Ds (ossia Dominazione – sottomissione che, ricordiamo, può vedere coinvolti entrambi i sessi in entrambe le posizioni), prevede per sua definizione dei ruoli distinti e non ridefinibili con leggerezza. È parte della relazione. Né più né meno. Basta un giretto superficiale su siti di annunci o pagine facebook dedicate, la prima cosa che salta all’occhio è che i Master e le Mistress tendono a dare un’immagine di sé arrogante e presuntuosa, e questo succede soprattutto quando sono alle prime armi, quando pensano che mostrarsi in questo modo li/le aiuterà a ottenere rispetto e stima da parte dei sottomessi. Ma poi le cose cambiano, e si comprendono: posso assicurare che spesso e volentieri, lo/la slave impara presto a “comandare” dal basso. Si tratta di fasi, in cui una relazione Ds comunemente passa e questo non lede in nessun modo il rapporto creato e coltivato tra i due, ammesso che sia sano e con dei presupposti consensuali. Ovviamente.
- Quali sono le pratiche BDSM più attuate? Richiedono tutte dei corsi specifici per essere svolte in sicurezza oppure ve ne sono di soft che non richiedono particolari skills?
La natura Dominante e quella sottomessa sono insiti nell’animo delle persone. Per quello non esistono (e se esistono sono per lo più bufale), corsi o seminari per diventare Master o Slave.
Si può però, anzi azzarderei si deve, imparare a utilizzare strumenti ed eseguire particolari pratiche con l’aiuto di persone esperte, che per nostra fortuna hanno fatto della loro esperienza (e della loro passione) un lavoro.
Per semplice buon senso, e con una buona dose di umiltà, anche perché vuoi mettere svegliarsi la mattina e provare il needle play (gioco con gli aghi e le cannule) o il bondage (disciplina che comprende costrizioni e legature con oggetti metallici o corde in uno o più punti del corpo) sul proprio sottomesso senza aver ricevuto istruzioni basilari su materiali, consenso e sicurezza? Tutti morti. E dal piacere passiamo al dramma.
- Esistono “archetipi” ricorrenti negli individui maschili e femminili che frequentano questo ambiente?
Una volta mi avevano raccontato che normalmente gli uomini che nella vita vanilla ricoprono cariche dirigenziali, di responsabilità, abbiano una natura dolcemente sottomessa. Nella mia esperienza però non ho riscontrato particolare attinenza a questa voce. Mi viene da pensare quindi che fosse vero, forse, una volta, per il semplice motivo che quella fascia di uomini avesse a disposizione mezzi e denaro per avvicinarsi al nostro mondo, cosa che oggi, con un certo sdoganamento e grazie alla fruizione di tonnellate di materiale da visionare, scambiare e acquistare tramite internet, è assolutamente alla portata di tutte le età e situazioni economiche. Discorso leggermente diverso per il sesso femminile. Chi nella vita vanilla è abituata a gestire, comandare, coordinare, spesso si rivela una piacevole e competente mistress, fantasiosa e dominante. Donne tranquille, amanti delle attenzioni del proprio partner e remissive, restano felicemente in questa condizione anche in ambito kinky. Come al solito ad ogni regola le sue eccezioni (altrimenti rischio di irritare molte amiche!)
- Conosci corsi o eventi in cui è possibile provare, allenarsi, sperimentare? Come e dove sono organizzati? Cosa occorre fare per potervi partecipare?
Ne conosco moltissimi, perché moltissimo c’è da provare, imparare e sperimentare. Il BDSM è solo un contenitore, le parafilie, le pratiche, le contaminazioni sono ormai infinite. E l’Italia, grazie al cielo, si sta muovendo con esse con calma ma in maniera costante.
Personalmente collaboro con professionisti di Bondage, di RopeBreath, Adult Baby, Sadomasochismo, RopeYoga, Sissyficazione, Mummificazione, FurrPlay e gestisco una location in cui ci si allena e si sperimenta con corde e altri strumenti. Non mancano poi feste pubbliche o a invito dove poter conoscere persone con la stessa passione, e dove possa avvenire un confronto reale e la condivisione di esperienze. Normalmente si tratta di servizi rivolti ai soci di associazioni, e il loro calendario è accessibile a questi ultimi tramite internet.
Esistono poi eventi internazionali volti semplicemente ad aprire e sdoganare il BDSM e chi lo pratica, in un ambiente giocoso, tranquillo, sicuro e senza alcuna infiltrazione. Uno di questi è Xplore Roma, il festival dell’Arte del Piacere. Un week end immersi in un agrituristico olistico con piscina e teatro all’aperto in cui seguire seminari di vario tipo, conoscere persone, sperimentare il proprio essere kinky senza alcun pregiudizio, proprio o degli altri.
Per iscrizioni o maggiori informazioni sui corsi potete contattare Proudence ai seguenti indirizzi:
Proudence Baelish (pagina facebook)
https://www.facebook.com/proudence.baelish?fref=ts
AB Nursery – Italia (pagina ufficiale)
Immagine tratta dalla campagna pubblicitaria nel gennaio 2009 di Agent Provocateur dal titolo: “Pan and the Vestry of Virgins”.