L’8 marzo 2017 è stato uno dei giorni più belli della mia vita.
E lo scrivo senza incertezza, senza il minimo sentore che altri eventi del mio privato possano restarne offesi.
Mi sono svegliata, preparata e per tutto il giorno ho agito con la consapevolezza di far parte di questo tempo e di questo mondo caratterizzato da una lotta grande, ben più grande di me, che sto condividendo con una massa sconosciuta di donne che mi sento di chiamare “sorelle”.
Ma forse questa massa è meno sconosciuta di quanto ho appena scritto. Nonostante la sua dislocazione in paesi che non ho mai visitato, qualcosa di intimo di quelle donne la so: so che tutte coloro che ieri hanno scioperato in più di 40 paesi del mondo sente lo stomaco in subbuglio a certe immagini/pensieri/parole/opere/omissioni; ossia quelle che presuppongono una gerarchia tra esseri umani giustificata dall’appartenenza a un genere piuttosto che un altro.
Ieri è stato uno dei giorni più belli della mia vita perché quando ho visto le immagini e ascoltato le parole dalle proteste di tutto il mondo, io mi sono riconosciuta.
E così lo sguardo crucciato della giovane scioperante in Bangladesh era anche il mio, quello orgoglioso della ucraina che esibisce il manifesto “EVERY WOMEN IS RIOT” era anche il mio o quello sorridente della pakistana con lo striscione “NO GENDER VIOLENCE – NO HOME BASE VIOLENCE” era anche mio.
A Roma ognuno degli otto tavoli che stanno lavorando alla realizzazione del Piano Femminista contro la violenza maschile sulle donne ha organizzato sit-in e presidi connessi alle proprie rivendicazioni territoriali.
Alle 17 ci siamo ritrovate al Colosseo per un corteo partecipato da identità, esperienze e intenzioni diverse ma armoniose in modo speciale. Io amo usare le parole per descrivere emozioni, però stavolta con umiltà voglio dare spazio alle immagini del corteo bellissimo che ha ridestato le strade sporche e maltrattate della capitale.
Lo ripeto e lo ripeterò come parte della narrazione della mia storia: l’8 marzo 2017 è stato uno dei giorni più belli della mia vita.
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