Ho conosciuto Giovanna Carla Balestra circa cinque anni fa. Mi fece una domanda inerente a un progetto che stava realizzando che mi lasciò piuttosto interdetta:
“A che età e in quale occasione hai avuto consapevolezza della clitoride?”
Il mio imbarazzo non era tanto dettato dall’intimità di quella domanda diretta posta da una semi sconosciuta quanto alla considerazione che non avere una risposta significava non aver affrontato un passaggio decisivo per la mia crescita. Una ragazza tra le prime intervistate nel video, che testimonia la fine di quel progetto di cui ho avuto il piacere di essere iniziale testimone, dice: “Credo che so di più di peni che di clitoridi e questo deve cambiare!”. E io condivido pienamente.
Gia Balestra è una filmmaker femminista che ha prodotto e diretto Clitorissima, primo film documentario italiano sulla consapevolezza della clitoride.
La missione di Clitorissima è normalizzare e facilitare la prima conversazione tra madre e figlia sulla clitoride e sulla consapevolezza della clitoride tramite arte di animazione e story telling.
Clitorissima ha vinto il premio per Outstanding Creative Vision al CineKink Film Festival Marzo 2016, NYC,USA ed è stato selezionato nei film festival di: Barcelona Erotic & Bizarre Art Film Festival 10th of March 2016; DOCADEMIA/Documentary for Academy,NJ,USA/online distribution; Firenze Queer Film Festival,Italy, October 2016; Cineffable Lesbian and Feminist Film Festival,Paris,France October 2016; Vox Feminae Film Festival Zagrab,Croatia Ottobre 2016; Berlin Porn Film Festival,Berlin,Germany October 2016; Woodstock Museum Film Festival,Nimbin Village, Australia Sepetember 2016; Awareness Film Festival Los Angeles,Ca,USA,Ottobre 2016; Transition Queer Minorities Film Festival Wien Austria November 2016.
Insomma Gia, il fatto di essere così esperte in peni e così poco in clitoridi è frutto di una cultura maschilista?
Assolutamente si. L’Italia è un paese patriarcale e sessualmente represso, senza un piano ufficiale per l’educazione sessuale.
Qual’è la risposta più straordinaria che hai ricevuto durante le interviste che hai raccolto sulla consapevolezza della clitoride?
A Vienna una ragazza ha raccontato di aver avuto consapevolezza della clitoride in età pre-scolare tramite auto esplorazione genitale. La masturbazione era una vera delizia segreta per lei tanto che arrivò a pensare di aver inventato l’orgasmo perché nessuno le aveva mi parlato della sua esistenza!
Grazie a questo documentario mi si sono aperti panorami vastissimi di vissuto femminile, persino di scoperte accidentali dovute allo sbattere contro un cassetto lasciato aperto proprio in quel punto attraverso gli abiti.
Come immagini il dialogo ideale tra madre e figlia sulla consapevolezza della clitoride?
Semplice. Parole chiare e precise, come a un proprietario di pene si dovrebbe insegnare la consapevolezza del proprio pene. Aggiungerei inoltre: uno specchietto self standing da make up per auto esplorarsi la vulva; come insegna Betty Dodson, usare la parola “clitorissima” o “vulva”, e non patata!; far vedere il mio corto animato “Piccola Vulvah e la sua consapevolezza clitoridea” (2013). Prima di Clitorissima, infatti, ho scritto tale storia, i disegni sono del genio Sara Koppel, proveniente da una famosa famiglia di artisti danesi.
Hai incontrato delle resistenze o pregiudizi durante la realizzazione di questo documentario?
Nessuna resistenza. Ho scelto tre eventi tra Ottobre e Novembre 2013 che avevano a che fare con la sessualità a Berlino. United Bliss, Venus Erotic Messe, Porn Film Festival Berlin.
E tu… “A che età e in quale occasione hai avuto consapevolezza della clitoride?”
Visita fb/Clitorissima per vedere il trailer:
https://www.facebook.com/Clitorissima-918554484865301/?fref=ts
